PSICOLOGIA DELLA RESILIENZA PRATICA

(La consapevolezza di sè, nn è la futile esaltazione dell'io)

Forse nn ci crederete e vi sembrerà paradossale, ma avere l'auto-stima a mille nn è affatto un buon segnale... perché questa tecnica tanto consigliata e promossa da alcuni psicologi in realtà è un metodo fallimentare a prescindere, infatti nn è un caso che essa raramente sia stabile, ma anzi altamente volubile e dunque che vada e venga spesso anche senza nessuna apparente motivazione, dando ai soggetti interessati un'altalena di alti e bassi che poi finisce il suo corso nello sfociare, quasi sempre, in una profonda depressione e appunto per questo che qui cercheremo di comprendere quale sia la morbosa relazione tra auto-stima e psicosi, la questione dunque sarà oggetto di questa analisi, fatta nel tentativo di applicare la resilienza mentale in alternativa alla declamata miracolosa auto-stima, ovvero investigheremo su come trovare una realistica soluzione pratica agli stati depressivi, psicosi e relativi traumi, che sono superabili solamente con la piena l'acquisizione della coscienza di sé, che può diventare fruibile per tutti usando tale metodo oggettivo che ora andremo ad illustrare.


Per spiegare meglio il concetto partiamo da quella che sarebbe la considerazione finale (sintesi esplicativa) di tale argomento, cosi da facilitarne una maggiore comprensione, facendo ricorso ad una facile similitudine, molto utile a spiegare compiutamente quali sono gli inganni e i danni del rivolgersi alla tanto sopravvalutata "auto-stima".


L'esempio in questione è quello tra quest'ultima e l'azione di accendere una macchina a benzina, di cui nn sapendo il funzionamento (mancanza di consapevolezza) si va per prima cosa a premere subito l'acceleratore al massimo, nella speranza infondata di far andare più forte il motore (la mente), un'azione che di suo finisce con il generare molto "rumore" (apparenza), ma comunque l'auto rimarrà ferma e immobile, perché nn si è inserita nessuna marcia (mancanza di motivazioni e/o condizioni reali) e dunque il motore gira a vuoto (la penosa finzione di simulare ciò che nn si è o nn si prova) consumando così benzina, lubrificante e batteria (risorse psico-fisiche) per cui finiremo con l'usurare inutilmente i pistoni (stress nervoso e danni psicologici dovuti alla percezione dell'inganno in atto) e ciò fa sì che tale mezzo di trasporto (la strategia dell'autostima) nn raggiunga nessun posto tra quelli sperati (promessa di un presunto miglioramento della propria condizione), in quanto essa è solo una formula a casaccio, che difatti ci butta allo sbaraglio senza insegnarci a guidare (gestione consapevole di noi stessi), ma dandoci un veicolo teoricamente utile per un presunto benessere, che invece fa soltanto accendere a mille il motore, senza sapere le basi fondamentali di cosa fare, come metterlo in atto e dove andare (realizzazione pratica di un fine), per cui la cosa migliore in psicologia ed in tutte il resto... è si andare andare avanti cn la propria strada, ma farlo al meglio delle possibilità, cioè con raziocinio & obbiettività, usandoli in maniera pratica per imparare a conoscere cose nuove e superare quelle temute (calcolo dei rischi ed esperienza consapevole), così da affrontarle senza quell'inutile emotività negativa (in ogni senso) denominata paura, uno stato psichico che nn fa altro che uccidere la mente, impedendogli di ragionare nel migliore dei modi possibili, ovvero fermando la formulazione delle possibili scelte a disposizione, utili a risolvere ogni tipo di situazione.
Adesso con il suddetto esempio comprendiamo che il trovare se stessi, consiste sostanzialmente nell'evitare le tante trappole ed inganni mentali disseminati lungo il percorso di tale ricerca da aberrazioni & astrazioni varie, figlie di pregiudizi e preconcetti generati dall'ipocrita conformismo morale più di moda al momento, il quale mira (volutamente e scientemente) solo ad impedirci di prendere coscienza del reale, visto che esso dissemina il nostro cammino evolutivo di timori & debolezze (paranoie e psicosi), semplicemente spargendoli a più nn posso tra le masse, per fare si che le persone sviluppino una supina sudditanza, basata sul tacito consenso-assenso verso i poteri forti, ascoltati e seguiti solo in quanto auto-dichiaratosi ufficiali (fonti autorevoli), però nn in virtù di prove dimostrabili a chiunque ne faccia richiesta esplicita, ma utilizzando la forza della loro propaganda capillare per imporre il loro pensiero unico, tramite il controllo dei mass media, che infatti nn a caso sono tutti proprietà (diretta o indiretta) dei grandi gruppi bancari-finanziari, che traggono i loro interessi economici e politici inventando dal nulla crisi economiche varie e dalla relativa diffusione di una depressione generalizzata nella società che essi stessi gestiscono cn pieni poteri di bello o brutto tempo e fanno tutto ciò in modo da poter creare problemi che leghino la gente a presunte soluzioni e false cure, che guarda caso vengono offerte sempre da loro che le hanno generate (direttamente o indirettamente) e il cui unico scopo invece è di venderci qualcosa, fatto solamente per guadagnare dalla nostra ignoranza, la quale è alimentata proprio da costoro per tenerci il più lontani (nei limiti del plausibile) dalla verità, in quanto il sapere direttamente le cose ci rende liberi di gestirci al meglio e perciò indipendenti dalle catene del potere altrui in genere ed in particolare da quello del sistema attuale, ovvero quello di una dittatura mascherata da democrazia che permette di scegliere solo quello già deciso in precedenza dai ricchi e potenti per noi, perciò si tratta di una scelta obbligata e dunque solo apparente per dare un contentino agli ingenui che ci credono davvero, ma che in realtà va a sminuire il valore e la considerazione di se di ogni cittadino, che disilluso dai fatti, capisce finalmente di essere solo uno schiavo senza prospettive reali nel sistema di potere che lo spadroneggia annegando volutamente ogni sua possibilità di riscatto socio-ecomico cn leggi irrazionali, giustificate ipocritamente cn antiquate e superate questioni di principio morale, generando così nella popolazione una diffusa frustrazione psicologica, densa e grigia come una nebbia percepibile in ogni strato della società, la quale giustamente si sente circondata da tale smog tossico per l'umore, rendendola perciò incapace di reagire per migliorare la disastrosa situazione generale ed il malessere psico-fisico in cui si trova la grande maggioranza dei suoi individui.


Purtroppo anche l'auto-stima (presunta arma contro gli stati depressivi) è una di queste trappole illusiorie, visto che è stata creata appositamente per sostituirsi alla vera consepevolezza di se, infatti quest'ultima viene impropriamente e malamente simulata nel tentativo di ingannare la coscienza raziocinante (ragione), nel tentativo di farci rinnegare ciò che siamo veramente o temiamo di essere inconsciamente, adescandoci con il vano tentativo di sostituire il nostro io cn un'idealistiche questioni di principio, basate sull'aspettativa morale attualmente più in voga nella società formale (la parvenza della normalità ufficiale), dunque l'auto-stima è solo un'esaltazione immotivata di un'io artificioso e irrealistico che avendo perso concettualmente se stesso, cerca di sostituire tale mancanza cn un simulacro dal valore esclusivamente simbolico e che propriamente per tale motivo è inevitabilmente destinato a frantumarsi in miriadi di pezzi, appena viene messo alle strette dai fatti contingenti, che mettono in moto la logica intuitiva-deduttiva, attivando la forte sensazione di disagio che ci aiuta a percepire di nn essere l'interpretazione della realtà da cui ci siamo ingenuamente fatti condizionare, ma che essa sia solo un'annebbiato riflesso del reale e che come tutti ciò che è privo di sostanza, finisce con rispecchiare la sua inconsistenza nel nulla, nel nostro caso generato dai pregiudizi e preconcetti morali, che ci vengono propagandati con la promessa formulata per stimolare e premiare un'ipocrita arrivismo degno dei più meschini arrampicatori sociali con il fine di alimentare le loro illusorie fantasie di successo (a prescindere dall'intelletto personale) se ci si piega all'ultra pubblicizzata apparenza conformista sponsorizzata dai mass-media, mentre poi la fine di tutti coloro che cadono in questo plagio è di gettarsi parossisticamente nella dispersiva impresa di realizzare ciò nella pratica, nn facendo altro che accumolare un'eccessivo stress per la fatica e/o delusioni, di cui la conseguenza principale sarà un rapido e generalizzato crollo psico-fisico, rendendoli soggetti facilmente prede di psicosi compulsivo-ossesive e disturbi di tipo bipolare, che diventeranno particolarmente evidenti durante la fase che li vede reduci dalle fallimentari iimprese di fantasiose scalate sociali, generate dagli psicotici progetti teorizzanti una clamorosa rivalsa verso il prossimo... cioè le masse che tanto falsamente hanno adulato in pubblico per raggiungere i loro scopi, quanto fortemente detestato e odiato nel privato, ritenendo che siano comunque e sempre gli altri da ritenere il principale accusato di ogni proprio sbaglio (passato e futuro) in modo da nn attribuirlo a se stessi e perciò farsi esenti di ogni responsabilità e colpa, mentre invece tale paranoia serve per mettere in atto un'inutile strategia elusiva delle proprie azioni (volutamente o meno) peggiori, impedendoci di sviluppare una crescita critica, derivante anche dalle esperienze negative, in quanto ciò impedisce a chi la pratica di elaborare i traumi e darne una valutazione obbiettiva tramite un'analisi dei fatti e delle prove, utile all'acquisizione di conoscenze positive, ovvero di sintetizzare conoscenze che ci permetteranno di giudicare razionalmente eventuali situazioni uguali o similiari e dunque dandoci la possibilità di scegliere tra maggiori soluzioni fini al conseguire un risultato utile al miglioramento della nostra condizione.


Sia ben chiaro ad eventuali cattive interpretazioni, che la critica alla parvenza di benessere espresso con il metodo dell'auto-stima, comunque nn impedisce e ne può essere una giustificazione (una scusante diversiva) per impedire un'alta considerazione di se stessi, naturalmente se essa viene stimata correttamente da una valutazione (anche personale) basata sull'imparzialita' più oggettiva possibile.


Tutto ciò dimostra che nn puoi andare da nessuna parte senza conoscere la verità, perché senza il sapere necessario nn puoi usare la realtà, ovvero se possiedi solo la sola tua ignoranza puoi unicamente subire e/o dipendere dalle cose e persone, visto che nn sai nemmeno come "usare" te stesso!


Per cui giunti al dunque di questo percorso di esplorazione e acquisizione di una coscienza "effettiva" di se (consapevolezza dell'io), possiamo affermare e dimostrare senza remore, che l'autostima è intrinsecamente molto dannosa, in quanto comporta un'estesa inerzia mentale dell'attività logica e riflessiva comparativa, a favore di un'eccessiva ed ingiustificata emotività, che come ogni cosa basata sul niente porta solo danni ed inganni, soprattutto a sé stessi e relativamente anche al prossimo.


Articolo ideato & scritto da: "Roberto Ferrucci"
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