LA VIOLENZA UMANA & LA SOPRAVVIVENZA ANIMALE

Gli animali hanno sempre un motivo pratico & contingente... per la loro presunta violenza, mentre invece gli esseri umani nella maggior parte dei casi la usano per divertirsi nel veder soffrire gli altri (sadismo) sia che siano umani come loro oppure di un'altra specie... dunque gli animali non agiscono per il piacere di far stare male gli altri esseri viventi, ma per una necessità o una utilità pragmatica che a volte noi esseri umani non sappiamo cogliere, perchè non possiamo conoscere tutti i loro bisogni biologici o non sappiamo interpretarli... per esempio un gatto può giocare anche violentemente con un topo, ma non lo fa perchè sta pensando al dolore che prova il topo e ne gode, ma in quanto quello per lui è un modo di allenare la sua attitudine alla caccia, per procurarsi il cibo utile a sfamarsi... ma la stessa cosa non si può dire degli uomini, visto che (a parte alcune tribù primitive che non hanno altri mezzi per sopravvivere) non usano più la caccia o l'allenamento alla caccia come mezzo per sfamarsi, ma solo per sfogare il loro odio interiore procurando del dolore agli altri animali... una pratica di sadismo perpetrata per sfogare la loro frustrazione interiore, derivante da conflitti interiori irrisolti che li attanagliano costantemente e che non sanno come risolvere psicologicamente, per cui si rivolgono a questi mezzi barbari che gli sono stati tramandati dai loro familiari altrettanto complessati & instabili mentalmente, perchè anche il tramandare il male racchiuso in loro è una richiesta d'aiuto per cercare di liberarsene... coinvolgendo gli altri per aiutati ha portare il medesimo "peso" condiviso tra due o più persone, invece di sentirsi il solo a soffrire di questo male, infatti come dice un "miserevole", ma indovinato e veritiero proverbio:

"MAL COMUNE... MEZZO GAUDIO!".

-AUTORE: Roberto Ferrucci-
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